Assegno unico universale fino a 300 euro per ogni figlio
L’assegno unico e universale ho sostituito una giungla di bonus per i figli a carico, ma le somme che oggi vengono erogate non sono sufficienti per offrire un vero sostegno alle famiglie, soprattutto quelle in difficoltà e più numerose.
Oggi la legge prevede un contributo per ogni figlio a carico che va da un minimo di 50 euro ad un massimo di 175 euro al mese, a seconda dell’ISEE familiare. Questi importi non possono essere considerati sufficienti per sopperire alle spese delle famiglie italiane, soprattutto quelle più numerose, su cui si fanno sentire maggiormente il peso delle bollette sempre più salate, i prezzi sempre più elevati anche dei beni essenziali, per non parlare di vestiti, libri, prodotti per la prima infanzia. Sono acquisti necessari, che non si possono evitare o semplicemente rimandare all’anno prossimo.
Uno Stato che ha a cuore il proprio futuro investe sui giovani e sul loro progetto familiare, mettendoli in condizione di creare la propria famiglia con meno paura e meno incognite, sapendo che in caso di difficoltà economica esiste un sussidio che aiuti concretamente i genitori a sopperire alle spese per i figli. Anche in caso di ISEE elevato è previsto l’assegno unico, ovviamente con importi meno cospicui, proprio perché i figli sono il bene più prezioso di una Nazione, e non un lusso che solo pochi possono concedersi. Inoltre, è necessario che il contributo sia congruo al periodo in cui viviamo, che tenga conto del livello dei prezzi, altrimenti risulta essere l’ennesimo tentativo di propaganda che non risolve e non cambia nulla per le famiglie.
Fratelli d’Italia propone di aumentare l’importo massimo dell’assegno attualmente previsto per nuclei familiari con ISEE fino a 15mila euro, portandolo a 300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio e a 260 euro a partire dal secondo anno di vita sino al compimento della maggiore età, mantenendo, tra i 18 e i 21 anni del figlio, quanto previsto dall’attuale normativa. Prevediamo inoltre di elevare a 80mila euro la soglia ISEE oltre la quale spetta l’importo minimo di 50 euro a figlio.
Un primo passo nella giusta direzione e veramente dalla parte delle famiglie, perché il potenziamento dell’assegno unico va concepito nella prospettiva di una più ampia riforma del sistema impositivo ispirato al quoziente familiare, che tenga adeguatamente conto della presenza e del numero dei figli. Solo così sarà possibile investire sul futuro.